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  • Frutti e verdure di primavera

    Frutti e verdure di primavera

    Quando si tratta di consumare frutta e verdura primaverile, non c’è niente di meglio che acquistare entrambi i prodotti che madre natura offre nella loro migliore stagione di crescita. In tal senso è disponibile davvero tanta frutta e verdura di primavera ideale per soddisfare qualsiasi esigenza. A tal proposito ecco una guida con degli utili consigli su quali
    frutti primaverili e verdura di primavera acquistare compreso quello a ridosso dell’estate.

    Quali sono i frutti di maggio?

    Le albicocche in assoluto insieme alle ciliegie sono i tipici frutti di primavera anche se la completa maturazione avviene nel mese di maggio. Le seconde ad esempio nelle zone più calde si presentano con tutto il loro caratteristico colore di un rosso intenso nel mese di giugno, anche se a maggio già sono pronte per essere consumate o elaborate per preparare liquori e confetture. Le amarene invece hanno una stagione molto più breve; infatti, sono frutti che maturano in primavera e possono essere trovate per una o due settimane fino a metà giugno nelle zone più calde e fino a luglio e agosto in quelle più fredde, anche se la loro crescita è soddisfacente già a metà maggio.

    Quali sono i cibi di primavera?

    I piselli sono per antonomasia i classici cibi di primavera e vengono venduti poi fino all’inizio dell’estate. Si tratta tra l’altro di verdure di primavera con dei baccelli che si presentano sia in un orto che in un giardino con foglie fresche e vibranti. La produzione diventa attiva ad inizio primavera e continua nella maggior parte delle zone calde fino all’estate. Anche i ravanelli rappresentano un’ottima fonte di cibo primaverile in quanto in questo periodo sono più dolci e croccanti. La primavera tra l’altro è il periodo ideale per raccogliere il prezzemolo che prospera bene proprio in questa stagione e nei climi caldi e temperati.

    Quali sono le verdure primavera estate?

    Gli asparagi sono degli ortaggi che insieme a tante altre verdure vengono raccolti da marzo a giugno a seconda della regione di coltivazione. Da notare che lo spessore di questa verdura primaverile non indica in alcun modo tenerezza, che è invece correlata a come viene coltivata la pianta e dopo quanto tempo vengono consumati dal raccolto. Anche i fagiolini raggiungono il culmine della loro maturazione in primavera e si protrae per quasi tutta l’estate. A margine vale la pena aggiungere che verdure tipo l’iceberg, la romana e la lattuga sono tra quelle che prosperano benissimo nel periodo estivo insieme a frutta e verdura della stagione primavera.

    Quali sono i frutti in estate?

    Tra i frutti della primavera ci sono i meloni che si sentono pesanti per le loro dimensioni e che odorano sono quelli da comprare nel periodo estivo. Si tratta infatti di frutti primaverili che risultano molto gradevoli mangiandoli sia a fette che tagliati a cubetti. Inoltre sono ideali in questo periodo dell’anno poiché ricchi di acqua e quindi tra i più idratanti che madre natura è in grado di offrire. Anche le pesche rappresentano un tipico frutto primaverile e raggiungono il culmine della loro maturazione e dolcezza nella stagione estiva, e si prestano per essere consumate sia come frutta dopo pranzo o cena che per prepararle sotto sciroppo o ancora da gustare nel vino bianco o rosso a tavola. Infine tra i frutti da consumare in estate, vale la pena citare le pere e le fragole. Le prime infatti iniziano a essere pronte a maggio inoltrato e vengono generalmente raccolte in estate, mentre le seconde si presentano con tutta la loro tonalità intensa da aprile a giugno. Infine come frutti di primavera vanno citati i cocomeri che si possono anche conservare sul balcone per quasi tutta l’estate e quindi pronti da mangiare anche quando sono ben maturi.

  • Dove scaricare le schede per la palestra?

    Dove scaricare le schede per la palestra?

    La scheda per la palestra è una tabella strutturata nel dettaglio, che permette al cliente di capire in modo preciso come svolgere gli esercizi e soprattutto quali effettuare.

    Possedere una scheda di allenamento quando ci si allena è davvero importantissimo, in quanto permette di programmare al meglio le sessioni di allenamento e di ottenere validi risultati a lungo termine.

    Sono tantissime le persone che rinunciano alla scheda per la palestra solo perché molti allenatori, per realizzarla, richiedono un prezzo molto elevato.

    È bene sapere che oggigiorno esistono numerose modalità per poter ottenere una tabella ben strutturata ed efficiente.

    Come anticipato precedentemente, ad oggi esistono davvero tanti modi per poter ricevere una scheda da palestra. Tra questi figura la possibilità di trovarla online, sono numerose infatti le piattaforme e i siti web che offrono allenamenti strutturati adeguatamente e finalizzati alla crescita dei diversi gruppi muscolari.

    Alcune delle app più apprezzate e diffuse per quanto riguarda l’allenamento sono:

    • GymJoy
    • Gym Life
    • Fitnessitaly
    • GymRun

    Si tratta di applicazioni estremamente comode in quanto possono essere impiegate sia per gli allenamenti a casa che per la palestra.

    Che tipo di allenamento fare per aumentare la massa muscolare?

    Quello di aumentare la massa muscolare è l’obiettivo di moltissime persone che frequentano la palestra, il fine ultimo è quello di ottenere un fisico più tonico e strutturato.

    Per raggiungere questo scopo è essenziale impostare correttamente l’allenamento e considerare molteplici fattori.

    Frequenza dell’allenamento

    Sebbene possa sembrare scontato, una delle componenti più importanti per un palestrato è la frequenza dei sui allenamenti.

    I muscoli per crescere bene hanno bisogno di continue sollecitazioni, ed è bene non rinunciare ai giorni di riposo, in quanto anche questi sono fondamentali per la crescita muscolare.

    L’allenamento va suddiviso in almeno tre giorni settimanali e va strutturato a seconda dei gruppi muscolari che si vogliono allenare. Per i primi periodi di allenamento è consigliabile effettuare un allenamento full body.

    Questo tipo di approccio vi permette di imparare a svolgere correttamente gli esercizi e stimola i gruppi muscolari.

    Come dividere i gruppi muscolari in palestra?

    Uno degli errori più comuni in palestra è quello di seguire una scheda di allenamento in modo casuale, disordinato, senza ottenere quindi dei reali miglioramenti a lungo termine.

    Per poter sviluppare il proprio fisico ideale è necessario suddividere l’allenamento in base ai giorni in cui si decide di andare in palestra.

    In particolar modo chi si fa seguire da un personal trainer, ma anche chi scarica le schede d’allenamento online, ha la possibilità di comunicare quali sono i muscoli a cui si vorrebbe dare più importanza.

    I principali distretti muscolari da allenare sono:

    • petto
    • dorso
    • glutei
    • spalle
    • bicipiti
    • tricipiti
    • addome
    • gambe

    Di solito si preferisce non abbinare gruppi muscolari grandi insieme, in quanto questo potrebbe richiedere un eccessivo dispendio energetico.

    È consigliabile invece optare per un distretto muscolare grande come gambe, glutei e petto, da abbinare poi ad addome, braccia e dorso.

    Quanto bisogna allenarsi per mettere massa?

    Chi desidera mettere massa deve condurre senza dubbio un allenamento completo e ben impostato, ma oltre alla preparazione atletica bisogna considerare anche altri fattori, uno dei principali è l’alimentazione.

    Seguire un regime alimentare equilibrato è di essenziale importanza per chi ha dei fini estetici e degli obiettivi in termini di composizione corporea.

    Chi vuole mettere peso deve sicuramente seguire un allenamento finalizzato alla perdita di massa grassa e all’acquisto di massa magra, in modo che il fisico possa apparire più asciutto e tonico.

    È inoltre essenziale progredire con i carichi in palestra, in quanto le diverse sollecitazioni favoriranno lo sviluppo dei distretti muscolari. Naturalmente tra un allenamento e un altro è necessario riposare, in quanto il sonno incide davvero tanto sulle condizioni fisiche di un atleta.

  • Classe AAA

    Classe AAA

    Quando si devono acquistare degli elettrodomestici di uso comune come ad esempio una lavastoviglie o una lavatrice di classe aaa, a giusta ragione viene spontaneo sapere cosa significano le tre lettere. La risposta in tal senso è semplice e breve; infatti, la A sta ad indicare che si tratta di un prodotto di qualità eccelsa, quindi se è presente anche altre due volte sull’elettrodomestico, ciò significa che il modello scelto sarà di gran lunga ancora superiore. In riferimento a quanto appena descritto, ecco cosa c’è da sapere sui suddetti elettrodomestici di classe aaa e qual è la differenza tra le varie sigle presenti oggi sui vari modelli disponibili sul mercato. Lo stesso discorso vale ovviamente per un’asciugatrice classe aaa, per uno scaldabagno elettrico classe aaa, un deumidificatore classe aaa o ancora per dei condizionatori classe aaa.

    Cosa significa classe energetica AAA?

    Quando si parla di classe energetica aaa di un elettrodomestico come ad esempio una lavatrice, la prima lettera si riferisce alle prestazioni di lavaggio, quindi quanto bene pulisce la macchina. La seconda invece con il significato doppia classe a sta ad indicare l’efficienza energetica, ossia quanta elettricità consuma la lavatrice e quanto costerà il suo funzionamento sulla bolletta. La terza e ultima lettera infine indica le prestazioni di una macchina sia essa una lavatrice e una lavasciuga classe aaa. Da ciò si evince che questi modelli di Classe AAA dovrebbero essere la prima scelta per gli acquirenti che cercano degli elettrodomestici aaa, ossia ad alte prestazioni e soprattutto a basso consumo energetico.

    A cosa corrisponde la classe A?

    Alla domanda a che cosa corrisponde una delle asciugatrici classe a rispetto a quelle con un maggior numero della stessa lettera quindi della tipologia A+ e A++ la risposta è piuttosto semplice da fornire. Infatti, una sola lettera si riferisce esclusivamente alla tipologia di lavaggio che è di 0,18 kWh e ciò sta a significare che se l’elettrodomestico vanta una classificazione A+ o superiore, e consumerebbe solo una frazione di 1 kWh di elettricità (un’unità) in meno rispetto a quella con la classificazione A e precisamente per circa ogni 6 lavaggi oppure una volta a settimana per molti.

    Qual è la classe energetica migliore per la lavatrice?

    Quando si deve scegliere un elettrodomestico è importante valutare una serie di fattori; infatti, i modelli A+++ sono migliori di quelli identificati con la sigla di A++ o A+. Tuttavia detto ciò, la differenza tra queste valutazioni è più complessa. Si tratta infatti di più livelli di innovazione, poiché i produttori trovano vari modi per ottimizzare i loro elettrodomestici con tecnologie di risparmio energetico e che quindi richiedono livelli di classificazione maggiori. Realisticamente, la scelta di conseguenza va tuttavia fatta in base a delle specifiche esigenze e al budget di cui si dispone. Scegliere una lavatrice adatta alla propria vita domestica e dotata di funzioni che riducono nel contempo il consumo di energia è molto più facile, grazie proprio all’ampia gamma di scelte tra le suddette lettere della classe energetica AAA esistente ormai oggi di gran lunga sul mercato.

    Cosa significa lavatrice classe A?

    Quando si cerca di conoscere il significato delle etichette energetiche della lavatrice, è importante sapere che tutti i codici da A a G esistono ancora oggi, anche se gli elettrodomestici prodotti dal 2020 avranno soltanto la nuova etichetta e quella che era della tipologia AAA o superiore è probabile che diventi successivamente B o addirittura C. Questo continuo progresso tecnologico del settore varrà non solo per macchine lavatrici o per lavastoviglie ma anche per uno scaldabagno classe aaa o per un semplice termoventilatore di classe aaa.

  • Commercio elettronico: tutto quello che c’è da sapere

    Commercio elettronico: tutto quello che c’è da sapere

    Cosa si intende con commercio elettronico?

    L’avvento di internet ha completamente cambiato le abitudini delle persone. Oggi, infatti, si fa riferimento alla rete praticamente per qualsiasi esigenza partendo dalla necessità di avere informazioni su uno specifico argomento fino arrivare all’acquisto di un articolo. Conseguentemente si è andato ad espandere costantemente nel tempo il cosiddetto commercio elettronico ossia l’attività che ha come fine l’effettuazione di transazioni commerciali di beni oppure di servizi attraverso lo sfruttamento delle tecnologie informatiche attualmente a disposizione. L’imprenditore che vuole proporre su internet i propri prodotti oppure i servizi realizzati solitamente fa realizzare ad un’agenzia specializzata una piattaforma di e-commerce che consente al potenziale cliente di visionare l’articolo di interesse, scoprendone le principali caratteristiche attraverso la descrizione dettagliata e quindi procedere con l’acquisto.

    Quali sono le caratteristiche del commercio elettronico?

    La diffusione e il successo del commercio su internet sono dovuti alle straordinarie caratteristiche di questa attività che facilita la vita sia il venditore sia l’acquirente. In particolare, il venditore può abbattere in maniera considerevole i costi perché, ad esempio, non deve pagare il fitto necessario per disporre di un locale dove proporre in vendita fisicamente i vari prodotti trattati. Inoltre, non ci sono altre spese piuttosto rilevanti come quelle necessarie per l’assunzione di una commessa, di un responsabile di uno specifico punto vendita e molto di più. Altro vantaggio è che il negozio virtuale di commercio sul web non prevede orari di chiusura per cui il cliente può effettuare l’acquisto in qualsiasi momento. Dal proprio canto, l’acquirente può acquistare lo stesso prodotto visto in un negozio fisico a prezzi più competitivi perché il venditore è sgravato da una serie di spese di gestione che evidentemente il commercio online non richiede. In aggiunta viene meno anche il vincolo geografico per cui la proposta di vendita è disponibile per clienti ubicati in altre regioni e addirittura in altri paesi se si struttura la piattaforma in maniera tale da poter rispettare le normative previste in determinate zone geografiche. Tutte queste caratteristiche, unite alla comodità di cui dispone l’acquirente nel valutare e nell’effettuare l’acquisto, stanno sancendo l’enorme successo di questa attività di commercio

    Come si fa il commercio elettronico?

    Per fare commercio elettronico il venditore deve adempiere innanzitutto ad alcune impellenze burocratiche. Il titolare dell’attività deve aprire una partita IVA inserendo il codice Ateco 47.91.10 che viene previsto per chi effettua commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto attraverso internet. Se si dispone già di una partita IVA ma si effettuano altre attività e si vuole ampliare l’orizzonte del business, sarà sufficiente effettuare una modifica presso la sede dell’Agenzia delle Entrate inserendo anche questo codice Ateco. Il secondo passaggio consiste nell’Iscriversi al Registro delle Imprese e quindi dare comunicazione di Inizio Attività al Comune territorialmente competente (quello in cui è prevista la sede dell’esercizio commerciale online). Infine, occorre gestire il commercio elettronico anche dal punto di vista fiscale e previdenziale magari rivolgendosi ad un commercialista che possa seguire la pratica in maniera ottimale. Dal punto di vista pratico, il titolare dovrà affidarsi ad un’agenzia per la realizzazione di un sito adatto allo scopo con tante schede per tutti i prodotti e servizi corredate da immagini e informazioni quanto più dettagliate possibili.

    Quando si parla di commercio elettronico?

    Si parla di commercio elettronico quando sostanzialmente la vendita non avviene presso un negozio fisico ma attraverso una piattaforma online che permetta ad un acquirente di valutare un prodotto oppure un servizio e di acquistarlo. In pratica con il classico carrello virtuale messo a disposizione dal venditore, l’acquirente può inviare un ordine che viene completato soltanto nel momento in cui si effettua il pagamento. Il pagamento avviene principalmente effettuato con metodi di transazione digitale come, ad esempio, il bonifico online oppure con sistemi di transazione pensati proprio l’e-commerce come Paypal, Satispay e così via. C’è anche l’opportunità di valutare l’acquisto attraverso l’utilizzo di una carta di credito tradizionale o ricaricabile e infine tramite il pagamento alla consegna.

  • S O S ricarica Tim

    S O S ricarica Tim

    Chi sottoscrive un’offerta telefonica con il gestore Tim mobile senza abbonamento, è consapevole che almeno dopo 11 mesi deve necessariamente effettuare una nuova ricarica anche minima ossia di 5 euro. Tale operazione seve per far rimanere attiva la sim e la suddetta promozione. Tuttavia va aggiunto che tra i tanti servizi offerti dal gestore c’è anche quello relativo alla funzione sos ricarica tim. Per saperne di più, ecco una guida con una serie di domande e risposte sull’argomento e soprattutto con le istruzioni su come fare sos ricarica tim.

    Perché non riesco a fare SOS Ricarica TIM?

    Per effettuare una ricarica d’emergenza basta semplicemente digitare il numero sos ricarica tim 40916 che permette di conoscere in qualsiasi momento il credito residuo disponibile sulla sim, nonché altre utili informazioni tipo le promozioni attive sulla linea o semplicemente per effettuare tutte le operazioni di ricarica. A riguardo di queste ultime se si opta per la s o s ricarica ma non si riesce a portarla a buon fine, alla domanda perché non riesco a fare Tim sos ricarica la risposta è breve ed esaustiva, e per procedere bisogna attenersi a quanto di seguito descritto. Una delle cause che non permette di effettuare la suddetta ricarica di emergenza potrebbe essere legata all’impossibilità di utilizzare il servizio del numero 40916; infatti, può capitare che la linea in quel momento non è attiva magari perché la sim non è intestata. Anche se quest’ultimo non è un problema, l’intoppo potrebbe essere dovuto ad una serie di errori dei propri dati inseriti al momento dell’attivazione. Infine va aggiunto che spesso l’operazione s o s ricarica Tim non va a buon fine poiché il problema potrebbe essere legato ai toni della Multifrequenza che devono risultare lunghi anziché brevi. Questa opzione permette infatti digitando il numero della tastiera di essere riconosciuti come utenti, e quindi accedere al sevizio richiesto avvalendosi del numero sos ricarica tim.

    Come fare SOS Ricarica TIM 15 euro?

    Se per esigenze immediate ossia bisogna effettuare una chiamata di lunga durata e non si dispone di un credito residuo sufficiente, si può sfruttare l’opzione maxi sos ricarica tim 15 euro. Nello specifico chiamando al numero 40916 si ascolterà subito un disco che comunicherà l’importo disponibile e le modalità per ottenere i suddetti 15 euro della sos ricarica. Ovviamente l’importo ricevuto verrà defalcato nel momento in cui si effettuerà una ricarica di pari cifra o superiore.

    Come avere 5 euro gratis TIM?

    I responsabili del gestore di telefonia mobile Tim periodicamente premiano i clienti che amano utilizzare l’app MyTIM. Per fare un esempio, in un giorno ben preciso dell’anno procedendo con una ricarica tramite la suddetta app, si potrà ricevere un bonus aggiuntivo di 5€ senza vincoli e completamente gratuito. Tuttavia va precisato che per ottenerlo, oltre ad effettuare la ricarica dall’app MyTIM, anche l’importo deve essere di 15€ e lo stesso dicasi se si tratta di una sos ricarica tim online.

    Che numero è 40916?

    Il numero 40916 corrisponde al servizio del tutto gratuito offerto da TIM mobile e che consente di effettuare numerose e semplici operazioni. Infatti oltre che far conoscere in tempo reale il credito residuo, permette anche di cambiare le eventuali promozioni attive, il piano telefonico oltre che effettuare le varie operazioni di ricarica nonché di usufruire di quella di emergenza nota come sos tim.

  • Matrimonio low cost, tutti i suggerimenti dei pro per realizzare quello dei tuoi sogni

    Quante volte ti sei chiesto come organizzare un matrimonio spendendo poco? Forse tante, magari una sola, ma ciò che importa è che sei nel posto giusto. In questa mini guida infatti potrai scoprire come organizzare un matrimonio low cost ma senza rinunciare alla raffinatezza, alla solennità e allo stile di questo rito così romantico e importante. Ci sono tanti trucchetti alla portata di tutti che realmente possono fare la differenza: scoprili qui.

    Quanto costa un matrimonio low cost?

    Sposarsi low cost si può. Oggi ci sono non solo stratagemmi utili svelati dai pro, ma anche infinite soluzioni e occasioni, spesso basta solo un po’ di fantasia e delle alternative originali per risparmiare. Ma quanto costa un matrimonio economico? Beh, è impossibile fare delle stime, ci sono moltissime variabili da considerare come:

    • il numero degli invitati;
    • la location;
    • il periodo in cui verrà celebrato il matrimonio;
    • il menù;
    • il tipo di servizio scelto, se buffet o servito, anche questo dato cambia notevolmente il prezzo in base soprattutto al numero di camerieri e cuochi utili.

    Naturalmente a fare la differenza nel prezzo totale sono prue gli abiti, i doni per i testimoni, le bomboniere, le decorazioni, e via dicendo. Per ognuna di queste voci è possibile però trovare soluzioni economiche, scoprine tante nei prossimi capitoli.

    Quanto costa un matrimonio 2022?

    Quanto costa sposarsi nel 2022? Certamente a causa della pandemia e dello stop forzato alle celebrazioni e ai party si sono andati a verificare dei rincari anche nel settore wedding. La bella notizia è che ci sono tante idee per un matrimonio economico, lo afferma anche Eleonora Tredici, esperta di settore del sito InsiemeOnline dedicato appunto al matrimonio. Per esempio potrai:

    • scegliere un numero di invitati idoneo, senza esagerare e magari con gli amici e i colleghi fare un party a parte che non costi un’esagerazione;
    • optare per una location tua, per esempio per una villa di famiglia, un rustico in campagna, ecc.;
    • noleggiare gli abiti da cerimonia, ci sono soluzioni molto interessanti ed è anche una scelta ecologica oggigiorno;
    • acquistare abiti low-cost online o adattare l’abito dei genitori;
    • scegliere bomboniere solidali;
    • affidarsi ad un catering economico o ad un ricevimento homemade.

    Come risparmiare soldi per il matrimonio?

    Organizzare un matrimonio low cost si può e ti abbiamo dato già alcune dritte e consigli utili. Ma volgiamo fare di più, ecco alcune opzioni per un pranzo di matrimonio low cost. Potrai:

    • prediligere il servizio servito, sì costa meno perché servono in media meno camerieri ma tutto dipende anche dal numero degli invitati;
    • dimezza il numero degli invitati, gli amici e in colleghi meno stretti possono arrivare anche solo al taglio della torta;
    • inizia da aperitivi molto corposi e vari così che le portate possano essere più ridotte in quantità e in numero;
    • scegli, invece dei singoli piatti per commensale, di servire la pietanza in grandi piatti da lasciare al centro di ciascun tavolo o da far servire a ciascuno dal cameriere, stai certo che risparmierai e si butterà anche meno cibo;
    • prediligi un menù di stagione e che abbia alimenti low-cost;fatti fare diversi preventivi da più location prima di decidere.

    Quanto costa un matrimonio con 100 invitati?

    È impossibile stimare quanto possa costarti un matrimonio con 100 invitati, ma sappi che non è oggi un numero eccessivo di partecipanti. Grazie alle tante idee per un matrimonio low cost potrai comunque risparmiare e allo stesso tempo non lasciare nessuno escluso durante la festa. Un ultimo consiglio: non recarti presso le location dicendo che siete sposi low cost, questo potrebbe indispettire, fai invece le tue ricerche per tempo e come detto usa degli stratagemmi o fatti fare più preventivi.